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Esercizi Spirituali - dal 24 aprile al 27 aprile 2007

L'Esodo
Esperienza di passaggio verso la libertà


Venerdì 24 Agosto in 19 raggiungiamo il Convento di San Lorenzo a Piglio (Fr), per seguire un corso di esercizi guidati da don Alfredo Micalusi, Assistente unitario dell'Azione Cattolica della nostra Arcidiocesi; dopo le prime raccomandazioni ci invita ad entrare a contatto con il Signore con grande coraggio, a lasciare a Lui la libert à di agire, per trasformarci,cambiare il nostro cuore offrendogli la volontà e la libertà: Dio infatti vuole renderci liberi (Io vi sottrarrò, Io vi libererò, Io vi prenderò e diventerò il vostro Dio).
Seguono giornate intense e ricche di esperienze; filo conduttore è la meravigliosa storia di Mosè: come in essa, dietro i fatti di cronaca, è da leggere il mistero della salvezza, così è da dare ai fatti della nostra vita una lettura teologica.
Sono da cogliere nella vita di Mosè tre periodi:
- i primi 40 anni Mosè cresce alla corte del faraone ed è proprio là che impara a combatterlo.
Quali sono le forze faraoniche che noi dobbiamo combattere?
- secondi 40 anni (preparazione nel deserto del Sinai).
Mosè nota i lavori pesanti da cui sono oppressi i suoi fratelli, intuisce la sua missione: liberare il suo popolo. Uccide l'egiziano che colpisce un ebreo, fugge nel deserto e si stabilisce nel paese di Madian. La sua missione inizia con una fuga, deluso si siede presso un pozzo: Mosè si ferma e rivede la sua vita. Anche noi, come Mosè ci fermiamo, rivediamo la nostra vita, le convivenze faraoniche (superbia, indifferenza, ingordigia?.).
-vocazione di Mosè.
Dio affida a Mosè la sua missione:<< Ora và, Io ti mando dal faraone>>; seguono le esistenze di Mosè. Quale è la nostra chiamata? Quali resistenze mettiamo? La risposta di Dio alle resistenze di Mosè:<<Io sarò con te>>; gli dà un segno:<<servite Dio su questo monte>>. Il segno, quindi, è servire Dio, ma non si può servire Dio se non si esce dall'Egitto, dalla schiavitù.
E' faticoso fare uscire il popolo dall'Egitto, ma è ancor più faticoso fare uscire l'Egitto dal cuore degli ebrei. E' faticoso staccarsi dal caos faraonico ma è ancor più faticoso fare uscire il caos faraonico dal nostro cuore, è difficile liberarsi, staccarsi dalle cose.
Per essere liberi c'è bisogno di RINUNCIARE; siamo zavorrati, ci portiamo dentro delle amarezze, guardiamo il mondo con la testa china e vediamo un orizzonte limitato che ci porta ad essere insoddisfatti.
Il deserto può diventare un luogo di meraviglie: acqua che sgorga dalla roccia, manna e carne che scendono dal cielo; col tempo ci si abitua e tutto sembra dovuto: ritorna di nuovo il deserto. Noi dipendiamo dai nostri bisogni.
Nel capitolo 6 di Giovanni Gesù fa Eucaristia di 5 pani e 2 pesci: si anticipa Gesù che verrà dato come pane. Ciò di cui non facciamo Eucaristia, per noi è fonte di tristezza: il pane che si accumula e non si condivide, non sazia. Questo è il passaggio: la vita si libera dalla pretesa che la mia vita sia proprietà privata, la vita va condivisa, va spezzata e donata.
Nei verbi eucaristici: lodare - rendere grazie - spezzare - donare, è da vedere la nostra missione.
Un quadro meraviglioso è la morte di Mosè, le consegne a Giosuè possiamo leggerle come un testamento, da cogliere: la lucidità, l'onesta, il distacco sereno, libero e umile di chi cede, di chi si fa da parte.
Al termine degli Esercizi l'augurio è che gradualmente crescano dentro di noi il desiderio e la necessità, ogni anno di più, di approfittare di questi momenti di "semina" silenziosa, per poter raccogliere frutti abbondanti una volta tornati alle nostre quotidianit à, forti dell'abbraccio e del sostegno di una comunità che cammina insieme.

Teresa Coreno
Equipe Adulti di Azione Cattolica